Castelliere



Il castelliere (o castellare) è un piccolo insediamento, o villaggio, fortificato protostorico (età del bronzo e del ferro), che sorgeva in genere in posizione elevata facilmente difendibile, in cui una situazione difensiva naturale veniva sfruttata e rafforzata dall'opera dell'uomo[1]. Questo termine identifica, in particolare, alcune costruzioni della zona del Veneto, del Carso, del Friuli e dell'Istria; nelle Marche essi sono noti con il termine di gradìne.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le fortificazioni sono in genere costituite da aggeri e palizzate di legno. Nell’Istria, dove si individuano i castellieri più evoluti, essi possono essere delimitati da due o tre valli che seguono il profilo della collina come una curva di livello. Nei castellieri a muraglione, al contrario di quelli a terrapieno, tali cinte sono costruite con blocchi di pietra e possono mancare sui versanti già naturalmente difesi. Gli accessi possono essere fortificati.
Non sono frequenti i resti dei villaggi che occupavano queste fortificazioni. In quelli più antichi si ritrovano ceramiche scure e utensili in pietra levigata, mentre in quelli dell'età del ferro già si trovano fibule e capeduncole nere lucidate.
Al villaggio fortificato sono a volte associate necropoli esterne, anticamente ad inumazione con il defunto racchiuso entro cassette costituite da lastre pietrose, impreziosite da vasi e martelli. Nell'età del ferro, invece, le necropoli sono ad incinerazione e i reperti sono più vasti, comprendenti ossuari, anelloni, ossa di cervo, oggetti metallici.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I castellieri caratterizzano la cultura dei castellieri, sviluppatasi in Istria e nelle zone limitrofe (Trieste e Friuli) tra il XV e il III secolo a.C.[2] In Istria ve ne sono oltre 500. I più noti sono quelli di Montorcino o Monte Ursino (presso Dignano), Nesazio, i tre Pizzughi, Elleri e Verno. Tra il Bronzo Antico e il Bronzo Medio, vennero fondati i primi castellieri nelle pianure friulane. Essi sorsero lungo le lavie e i torrenti, in quanto garantivano l’approvvigionamento idrico per uomini, animali e campi.[3] Il termine viene dal latino castellum, poi trasformato nel Medioevo in castelerium.[4] Si trovano anche nelle zone di confine in Croazia, noti però come "gradine" o "gradisce" (dallo slavo grad, luogo fortificato). Le teorie sull'inizio di questa cultura considerano o che possa essere autoctona e neolitica, o che sia stata importata da due ondate migratorie successive, la seconda delle quali avrebbe introdotto l'incinerazione.
Altri castellieri in Italia si trovano in Veneto, in Liguria, in Emilia-Romagna, in Piemonte e in Lombardia, riferiti al popolo dei Liguri, ma anche in Puglia e sugli altopiani dell'appennino umbro-marchigiano, come ad esempio quelli del monte Orve o del monte Cassicchio sugli altopiani di Colfiorito e quello di Città di Fallera (comune di Piegaro) nella zona del lago Trasimeno. Si hanno alcuni resti di castellieri in Trentino, ad esempio sul monte Ozol in val di Non,[1] e anche presso il monte Conero, dove sono noti col nome slavo di gradine.[5] È incerto, però, se ci fosse un'unità culturale fra le popolazioni di questi castellieri, ben comuni in molte parti dell'Europa.
Infatti, insediamenti simili sono stati rinvenuti anche nell'Europa centrale, riconducibili alle culture di Hallstatt e di La Tène, noti come burgwall o ringwal; presso Nizza e in Provenza, noti come castellar, forse dal termine usato in Liguria; nell'Europa settentrionale, noti come hill fort o fortezze di collina.[6]
Spesso le loro ubicazioni ben difendibili sono state riutilizzate sia ai tempi degli antichi romani, sia durante il Medioevo, fino a diventare odierne città come Udine[7], Trieste e Pola.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]I castellieri si possono classificare in tre tipologie, a seconda del periodo storico:[1]
- abitato fortificato: un gruppo di capanne organizzate in una zona facilmente difendibile;
- fortificazione d'appoggio: nei pressi del castelliere abitato o abitabile;
- fortificazione temporanea: non accoglie un abitato ma la località prescelta ad una possibile resistenza.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Elvio Pederzolli, Saxa Fracta, Trento, Panorama, 2011.
- ^ C. Marchesetti, I castellieri preistorici di Trieste e della regione Giulia, Trieste, Museo civico di Storia naturale, 1903.
- ^ I Castellieri: Sentinelle di Pietra nell'Antico Friuli Venezia Giulia, su biosost.com.
- ^ Francesco Semi, Istria e Dalmazia - Uomini e tempi, Del Bianco, 1991. URL consultato il 1º febbraio 2014.
- ^ Emanuela Schiavoni, Il popolamento antico della zona del Conero e di Camerano, Comune di Camerano, 2006.
- ^ "Le Muse", Vol. III, Novara, De Agostini, 1965, p. 146.
- ^ Via Mercatovecchio, riportata alla luce la Udine di 3mila e 500 anni fa, su udinetoday.it. URL consultato il 17/04/2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- V. Bianco, Castelliere, collana Enciclopedia dell'Arte Antica, Treccani, 1959. URL consultato il 1º febbraio 2014.
- F. Zorzi, Il castelliere del Monte Purga di Velo Veronese, La tipografica veronese, 1950.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 27915 |
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