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Getsemani

Coordinate: 31°46′45.85″N 35°14′24.71″E
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Il giardino del Getsemani a Gerusalemme

Il Getsemani (in aramaico ܓܕܣܡܢ‎, Gaḏ-Šmānê, che significa frantoio) è un piccolo oliveto poco fuori dalla città vecchia di Gerusalemme sul Monte degli Ulivi, nel quale Gesù Cristo, secondo i Vangeli, si ritirò dopo l'Ultima Cena prima di essere tradito da Giuda e arrestato.

Il luogo è noto anche come Orto degli ulivi.

Secondo quanto descritto dai Vangeli, Gesù, terminata la cena con i suoi apostoli, si avvia verso il monte degli Ulivi[1] e si ferma nel podere chiamato Getsemani:

« Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare. »  ( Matteo 26,36, su laparola.net.)

In questo podere, mentre gli apostoli dormono, Gesù prega e accetta la passione che ormai gli si prospetta davanti:

« Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà. »  ( Matteo 26,42, su laparola.net.)

Poi arriva Giuda con una folla armata di spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti per arrestarlo; Giuda bacia Gesù, come segno convenzionale:

« Ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!
E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: Amico, per questo sei qui! Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. »  ( Matteo 26,47-50, su laparola.net.)

Nella tradizione cristiana

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Agonia al Getsemani. Andrea Mantegna.

Il giardino del Getsèmani è stato sempre meta di pellegrinaggio da parte dei cristiani. È stato visitato nel 333 dall'anonimo di Bordeaux il quale lo descrive nel suo Itinerarium Burdigalense. Eusebio di Cesarea, nel suo Onomasticon, cita il luogo del Getsèmani "ai piedi del Monte degli Ulivi" e aggiunge che "i fedeli sono soliti ad andare là a pregare"

Nel luogo del Monte degli Ulivi si sono susseguiti molteplici costruzioni di culto. La più antica fu una basilica bizantina del IV secolo, distrutta da un terremoto nel 746. Successivamente fu eretta una cappella durante le Crociate, abbandonata poi nel 1345. Il luogo fu poi acquisito da una comunità francescana nel 1681, che vi creò un giardino nel 1848. Sui resti delle due precedenti chiese oggi sorge la Chiesa di tutte le Nazioni, anche conosciuta come Basilica dell'Agonia (chiesa cattolica). Essa contiene quella che è ritenuta una parte della roccia dove Gesù pregò e sudò sangue prima di essere arrestato.

Nel 1956, l'archeologo francescano Virgilio Corbo effettuò degli scavi nella Grotta del Getsemani, trovando prove che il sito era utilizzato come struttura agricola per la produzione di olio d'oliva alla fine del periodo del Secondo Tempio. Ciò è in accordo con l'etimologia del toponimo Getsemani, che significa "frantoio".[2]

Nel 2014, Amit Re'em e David Yeger hanno condotto un'indagine archeologica del sito per conto dell'Autorità israeliana per i beni archeologici (IAA).[3] Nel dicembre 2020, gli archeologi hanno portato alla luce i resti di una chiesa bizantina risalente a 1.500 anni fa (nota come Chiesa di tutte le Nazioni) e le fondamenta di un bagno rituale dell'epoca del Secondo Tempio (noto anche come mikveh). Secondo la dottoressa Leah e il dottor Rosario, sul pavimento della chiesa erano state scritte delle iscrizioni in greco che recitavano:[4][5]

«per la memoria e il riposo degli amanti di Cristo... accetta l'offerta dei tuoi servi e concedi loro la remissione dei peccati

Secondo Amit Re'em, responsabile del distretto di Gerusalemme dell'Autorità israeliana per i beni archeologici, l'unicità del mikveh risiede nel fatto che si tratta della prima testimonianza archeologica rinvenuta nel sito del Getsemani, meta di pellegrinaggi cristiani da secoli.[6]

Nel 2025 gli studiosi dell'Università La Sapienza di Roma hanno diffuso la notizia dalla scoperta, nella navata Nord del Santo Sepolcro, di resti organici di viti e ulivi risalenti a 2000 anni fa e attestanti la presenza di un giardino.[7][8]

L'ateneo era impegnato dal 2022 in scavi archeologici in quest'area alla ricerca di prove storiche del racconto evangelico.[9][10]

Getsemani

Il luogo del Getsemani e gli episodi evangelici che lì si sono svolti hanno ispirato sovente i pittori:

  • Nell'album Oceanborn della band Finlandese Nightwish, il secondo brano porta il titolo di Gethsemane

"Gethsemane, again" è anche il titolo di un brano di Al Steward contenuto nell'album "Zero She Flies" del 1970.

Titolo della ventiquattresima puntata, quarta stagione, di "The X Files" prodotta dalla statunitense Fox, andata in onda il 18 maggio 1997 in USA.

  1. ^ Mt Mt 26,30, su laparola.net.
  2. ^ Matthew J. Grey, Olive Processing and Ritual Purity in the “Place of the Oil Press”: Reexamining the 1st-Century Features and Functions of Jerusalem’s Gethsemane Grotto, in Aren M. Maeir e George A. Pierce (a cura di), To Explore the Land of Canaan: Studies in Biblical Archaeology in Honor of Jeffrey R. Chadwick, Walter de Gruyter GmbH & Co KG, 2021, pp. 313–352, ISBN 978-3-11-075780-4.
  3. ^ IAA, Excavators and Excavations Permit for Year 2014, Survey Permit # A-7013
  4. ^ (EN) Amanda Borschel-Dan, Ancient ritual bath may mark first New Testament-era find at Jesus' Gethsemane, su timesofisrael.com. URL consultato il 24 dicembre 2020.
  5. ^ (EN) Archaeologists Have Uncovered an Ancient Church Built on the Site Believed to Have Hosted the Last Supper, su artnet News, 22 dicembre 2020. URL consultato il 24 dicembre 2020.
  6. ^ (EN) Jewish ritual bath from Jesus' time found at Gethsemane, in Haaretz. URL consultato il 24 dicembre 2020.
  7. ^ Scoprono un antico giardino sotto il Santo Sepolcro, che confermerebbe il racconto biblico, su Storica National Geographic, 16 aprile 2025. URL consultato il 18 aprile 2025.
  8. ^ Scoperto l'antico giardino della Passione di Cristo, lo scavo della Sapienza nel Santo Sepolcro, su ilmessaggero.it, 11 aprile 2025. URL consultato il 18 aprile 2025.
  9. ^ Missione archeologica al Santo Sepolcro, scoperta la sistemazione paleocristiana dell’Edicola | Sapienza Università di Roma, su uniroma1.it. URL consultato il 18 aprile 2025.
  10. ^ L’area del Santo Sepolcro, da cava a luogo di culto, su terrasanta.net. URL consultato il 18 aprile 2025.

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