Nirvana (gruppo musicale)
Nirvana | |
---|---|
![]() | |
Paese d'origine | ![]() |
Genere | Grunge[1][2] Rock alternativo[1] Punk rock[3][4][5] Noise rock |
Periodo di attività musicale | 1987 – 1994 2025 |
Etichetta | Sub Pop Records Geffen Records |
Album pubblicati | 12 |
Studio | 3 |
Live | 3 |
Raccolte | 6 |
![]() | |
Sito ufficiale | |
I Nirvana sono stati un gruppo rock alternativo statunitense originario di Aberdeen, nello Stato di Washington, tra gli esponenti di maggior successo del così detto grunge. Sono stati attivi tra il 1987 e il 1994, anno della morte del frontman Kurt Cobain, e hanno segnato culturalmente e socialmente l'epoca della Generazione X americana.[1][2][6][7] La band entra nella Rock & Roll Hall of Fame nel 2014.[8]
Storia e stile del gruppo
[modifica | modifica wikitesto]
Alla fine degli anni ottanta Aberdeen è una cittadina di 9 000 abitanti situata a 70 km da Olympia, capitale dello Stato, e oltre 170 da Seattle. Qui, nel 1985, Kurt Cobain incontra Dale Crover e Greg Hokanson, con cui forma i Fecal Matter.[9] Il trio registra un paio di demo a casa della zia di Cobain, Mary. Il secondo, Illiteracy Will Prevail, contiene i brani Downer e Spank Thru, che faranno parte del repertorio dei Nirvana.[1][10][11] Buzz Osborne, cantante e chitarrista dei concittadini Melvins, band di cui Cobain è grande fan, lo presenta a Krist Novoselic, come lui interessato al punk.[1] I due fondano un gruppo chiamato The Stiff Woodies, poi cambiato in Nirvana.[12] Il nome viene scelto per comunicare un senso di pace e benessere, distinto dall'attitudine di gruppi come gli Angry Samoans.[13]
Poco dopo il primo concerto con questo nome, entra Chad Channing come batterista.
Il primo singolo della band è Love Buzz (Sub Pop Records 1988) cover dell'omonimo brano degli Shocking Blue che riceve una buona accoglienza.[1] Segue l'album di debutto Bleach (Sub Pop Records 1989) prodotto da Jack Endino e influenzato dal suono dei Melvins[14] e dallo sludge metal.[15][16] Il titolo dell'album è ispirato ad una campagna anti AIDS che invitava i tossicodipendenti a pulire gli aghi con la candeggina.[17] La canzone About a Girl è dedicata alla compagna di Cobain, la fotografa Tracy Marander.[18] L'amico Jason Everman, poi secondo chitarrista del gruppo, paga i 600 dollari necessari alla registrazione del disco.[19] Sull'evolvere dello stile del gruppo Cobain dichiara:[20]
Dopo una serie di avvicendamenti alla batteria (Dale Crover dei Melvins, Dan Peters dei Mudhoney) entra in pianta stabile Dave Grohl, già nel gruppo punk hardcore Scream.[21][22]
Il passaggio del gruppo dall'etichetta indipendente Sub Pop ad una major avviene grazie all'intercessione della bassista Kim Gordon dei Sonic Youth e ai consigli della manager Susan Silver,[23] sfruttando la scia delle band di Seattle quali Soundgarden ed Alice in Chains, già sotto contratto rispettivamente con A&M e Columbia.[24] Pur essendo la band presentata dai media mainstream come fautrice dell'esplosione del fenomeno grunge, va detto che la stessa è stata possibile grazie ad una scena musicale particolarmente fertile e vivace fin dalla metà degli anni ottanta, che ha ottenuto l'attenzione delle major discografiche e dei media nazionali ben prima del successo di Nevermind:
Tra le influenze musicali del gruppo vi sono Black Sabbath, Pixies, Cheap Trick, The Vaselines, Meat Puppets, Devo e The Raincoats:[1][25]
Esce il secondo album, Nevermind (Geffen Records 1991),[26] prodotto da Butch Vig[27] e registrato ai Sound City Studios di Van Nuys. Trainato dal singolo Smells Like Teen Spirit, il cui titolo è ispirato ad una scritta sul muro di Kathleen Hanna delle Bikini Kill e il cui video viene trasmesso in heavy rotation su MTV, il disco ottiene un enorme successo commerciale in tutto il mondo[28][29] e nel gennaio 1992 conquista la prima posizione nella classifica Billboard 200, scalzando Dangerous di Michael Jackson.[30][31][32] Applaudito dalla critica,[33][34][35][36] è considerato l'album più rappresentativo della scena cosiddetta grunge e uno dei più significativi del decennio.[37][38][39][40][41][42] Tra le influenze dichiarate del disco ci sono i Pixies:[43]
La band diventa celebre nel giro di poche settimane, e Cobain compare sulle copertine delle principali riviste, da Rolling Stone a Spin, da The Face a Sassy. La dichiarata attitudine punk e il sopraggiunto status di rockstar sembrano però due dimensioni difficili da conciliare per la band:[44][45]
La band partecipa a Rock for choice (1991) serie di concerti di sensibilizzazione sui diritti alla libertà sessuale e riproduttiva delle donne organizzata dalle L7.
Dopo il matrimonio di Kurt Cobain con la cantante delle Hole, Courtney Love, e la nascita della figlia Frances Bean,[46][47] la band si esibisce in uno dei concerti più memorabili della sua storia Reading Festival[48] e agli MTV Video Music Awards,[49] dove suonano Lithium,[50] l'ultimo singolo, anziché Rape me, canzone sullo stupro, sgradita ai dirigenti dell'emittente. La serata è segnata da problemi tecnici, nervosismo e provocazioni, nonché da un diverbio con Axl Rose nel backstage.[51]
Esce poi la raccolta di rarità Incesticide (Geffen Records, 1992),[52] contenente sia singoli ed EP già pubblicati, tra cui Sliver e Dive, sia tracce di alcune sessioni con la BBC, tra cui Been a Son e Aneurysm, sia cover di The Vaselines e Devo.
Il terzo album, In Utero (Geffen Records 1993) debutta alla posizione numero uno della Billboard 200 e ottiene una buona accoglienza di critica, pur non eguagliando il successo del predecessore.[53][54] L'esperienza con il produttore Steve Albini, già con i Pixies,[55][56] pur fortemente voluto da Cobain, non si rivela del tutto positiva e soddisfacente per la band, che opta per una lavorazione ulteriore delle tracce[57][58]
In giugno la band partecipa a sorpresa al Mia Zapata benefit a Seattle,[59] concerto organizzato per finanziare le indagini sull'assassinio di Mia Zapata, cantante della band The Gits, stuprata e uccisa a Seattle. In autunno la band intraprende un grande tour negli Stati Uniti, arruolando Pat Smear, ex Germs, come secondo chitarrista,[60] e si esibisce in un concerto acustico per la serie MTV Unplugged. Tranne All Apologies e Come as You Are, la band esclude dalla scaletta i brani più famosi del repertorio.

Nel 1994 la band parte per il tour europeo, che viene sospeso dopo pochi mesi per problemi di salute di Cobain, ricoverato a Roma per intossicazione da farmaci e alcolici.[61][62] In aprile Cobain, da qualche tempo ripiombato nella dipendenza da eroina, viene trovato morto nella sua casa di Seattle. Stando ad indagini, ricostruzioni e referti, trattasi di suicidio.[63]
MTV Unplugged in New York (Geffen Records 1994) che contiene cover di Meat Puppets, David Bowie e Lead Belly, si rivela essere l'album-testamento dei Nirvana e una delle esibizioni più intense e acclamate della serie.[45][64][65] È il primo di una lunga serie di uscite postume.
Alla morte di Cobain, i Nirvana si sciolgono in via definitiva e i membri superstiti proseguono la loro carriera musicale seguendo strade separate: Grohl nei Foo Fighters e Novoselic in progetti vari. Si ritroveranno nel 2012 a New York in occasione del concerto in memoria delle vittime dell'uragano Sandy, con alla voce lo storico membro dei Beatles Paul McCartney. Lo stesso quartetto si esibisce poco dopo al Saturday Night Live.[66] Nel 2020, in occasione di un altro show benefico a Los Angeles, si esibiscono con St. Vincent e Beck.[67]
Nel 2025 il gruppo si riunisce in due occasioni: a gennaio per il concerto di beneficenza Fire Aid a Los Angeles insieme a St. Vincent, Kim Gordon dei Sonic Youth, Joan Jett e Violet Grohl, figlia di Dave,[68] mentre a febbraio si esibiscono insieme a Post Malone per il cinquantesimo anniversario del Saturday Night Live.[69]
Eredità musicale e culturale
[modifica | modifica wikitesto]Come altre band coeve della scena di Seattle, i Nirvana hanno fortemente influenzato numerose rock band attive dalla metà degli anni novanta,[70] tra cui Bush, Nickelback, Seether, Silverchair, Queens of the Stone Age, Weezer, Powderfinger, The Pretty Reckless, Lifehouse e Thirty Seconds to Mars.[43][71]

Nella cultura di massa, i Nirvana sono considerati una delle band più rappresentative della cosiddetta Generazione X, con Cobain elevato a icona e portavoce, in parte suo malgrado.[72][73] Uno degli elementi di discontinuità più significativi rispetto alla scena rock precedente è la messa in discussione di certi stereotipi di stampo macho-sessista, certamente influenzata dalla frequentazione con Tobi Vail delle Bikini Kill, band di punta del movimento punk femminista riot grrrl originatosi nella vicina Olympia, capitale dello Stato:
C'è, inoltre, una significativa componente di immedesimazione che connette i Nirvana ad un pubblico che nella loro musica e nei loro testi ritrova la rabbia, la frustrazione, il senso di inadeguatezza e di impotenza:[74][75]
Parte integrante della cultura pop, i Nirvana sono presenti in produzioni televisive, quali la serie Cold Case - Delitti irrisolti[76], I Simpson, serie animata che omaggia la band nella puntata Lo show degli anni novanta,[77] e Succession che utilizza il brano Rape Me nella colonna sonora. I Nirvana sono presenti anche in varie produzioni cinematografiche, come ad esempio Jarhead (2005) e The Batman (2022) che utilizzano il brano Something in the way nelle loro rispettive colonne sonore.
Il Museum of Pop Culture di Seattle (MoPop) ospita, nella sezione dedicata alla musica, una selezione di memorabilia della band.[78]
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Ultima formazione
- Kurt Cobain – voce, chitarra (1987–1994)
- Krist Novoselic – basso (1987–1994), fisarmonica (1993-1994)
- Dave Grohl – batteria, cori (1990–1994)
- Pat Smear – chitarra, cori (1993–1994)
Ex componenti
[modifica | modifica wikitesto]- Aaron Burckhard – batteria (1987)
- Dale Crover – batteria, cori (1987-1988, 1990)
- Dave Foster – batteria (1988)
- Chad Channing – batteria (1988–1990)
- Jason Everman – chitarra, cori (1989)
- Dan Peters – batteria (1990)
- Turnisti
- Lori Goldston – violoncello (1993–1994)
Cronologia della formazione
[modifica | modifica wikitesto]
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]Videografia
[modifica | modifica wikitesto]- 1991 – Smells Like Teen Spirit, diretto da Samuel Bayer
- 1992 – Come as You Are, diretto da Kevin Kerslake
- 1992 – Lithium, diretto da Kevin Kerslake
- 1992 – In Bloom, diretto da Kevin Kerslake
- 1993 – Sliver, diretto da Kevin Kerslake
- 1993 – Heart-Shaped Box, diretto da Anton Corbijn
- 1994 – Pennyroyal Tea, diretto da Jeffery Plankser (cancellato in pre-produzione a causa della morte di Cobain)
- 2002 – You Know You're Right, diretto da Chris Hafner
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Premio | Categoria |
---|---|---|
1992 | MTV Video Music Awards[79][80] | Miglior nuovo artista (Smells Like Teen Spirit) |
1992 | MTV Video Music Awards | Miglior video musicale alternativo (Smells Like Teen Spirit) |
1993 | MTV Video Music Awards[81] | Miglior video musicale alternativo (In Bloom) |
1994 | MTV Video Music Awards | Miglior video musicale alternativo (Heart-Shaped Box) |
1994 | MTV Video Music Awards[82] | Miglior direzione artistica in un video (Heart-Shaped Box) |
1996 | Grammy Award[1] | Miglior album alternativo (MTV Unplugged In New York) |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h (EN) Stephen Thomas Erlewine, Nirvana, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 27 dicembre 2012.
- ^ a b Claudio Fabretti, Dario Ingiusto, Salvatore Setola, Nirvana su Ondarock, su ondarock.it. URL consultato il 2 gennaio 2010.
- ^ Darcey Steinke, Smashing Their Heads on the Punk Rock, su Spin, ottobre 1993. URL consultato il 20 luglio 2021.
- ^ Geoffrey Himes, The Curmudgeon: Why Hüsker Dü—Not Nirvana—Were the Real Kings of Punk's Second Wave, su Paste, 20 febbraio 2018. URL consultato il 28 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2022).
- ^ Alan McGee, Nirvana: punk's last hurrah, su The Guardian, 30 novembre 2006. URL consultato il 28 agosto 2022.
- ^ Nirvana catalogue to be released on vinyl, CBC.ca, 21 marzo 2009. URL consultato il 7 marzo 2012.
- ^ 10 years later, music keeps Cobain alive - Entertainment - Music - TODAYshow.com, su web.archive.org, 8 dicembre 2010. URL consultato il 7 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2012).
- ^ Nirvana | Rock & Roll Hall of Fame, su rockhall.com. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Before Nirvana: Kurt Cobain Forms 'Fecal Matter', su Museum of Pop Culture. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Nirvana: La vera storia, p. 42.
- ^ Everett True, Nirvana. La vera storia, Mondadori, 2008, 978-88-04-57401-9, pp. 30–31.
- ^ Troy Smith, Nirvana : the chosen rejects, 1st ed, St. Martin's Griffin, 2004, ISBN 0-312-20663-1, OCLC 41368230. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ Michael Azerrad Come as You Are: The Story of Nirvana, Doubleday, 1994. ISBN 0-385-47199-8, p. 62.
- ^ Nirvana: La vera storia, p. 102.
- ^ Nirvana: La vera storia, p. 103.
- ^ Nirvana: La vera storia, pag. 104.
- ^ (EN) Michael Azerrad, Come As You Are: The Story of Nirvana, Crown, 23 gennaio 2013, ISBN 978-0-307-83373-0. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ Nirvana: La vera storia, p. 91.
- ^ Come As You Are, p. 91.
- ^ John Robb, White Heat, Sounds, 21 ottobre 1989.
- ^ Come As You Are, p. 151.
- ^ Come As You Are, p. 154.
- ^ Krist Novoselic thanks Susan Silver at Nirvana's Rock & Roll Hall of Fame Induction Ceremony. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Cles, tipografo trentino Mondadori, Diari, 7. rist, Mondadori, 2007, ISBN 978-88-04-53240-8, OCLC 799717114. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ David Fricke, Kurt Cobain: The Rolling Stone Interview, Rolling Stone, 27 gennaio 1994.
- ^ (EN) William Goodman, William Goodman, Nirvana’s ‘Nevermind’ Turns 25: Classic Track-by-Track Review, su Billboard, 23 settembre 2016. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Come As You Are, pp. 164–165.
- ^ Come As You Are, p. 203.
- ^ James Lyons, Selling Seattle: Representing Contemporary Urban America, Wallflower, 2004. ISBN 1-903364-96-5, p. 120.
- ^ The Billboard 200, Billboard, 11 gennaio 1992.
- ^ Come As You Are, p. 239.
- ^ (EN) Krist Novoselic on the Lasting Impact of Nirvana, su SPIN, 6 dicembre 2020. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Lou Thomas, BBC - Music - Review of Nirvana - Nevermind, su bbc.co.uk. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Condé Nast, Nirvana: Nevermind [20th Anniversary Edition], su Pitchfork. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Nirvana's 'Nevermind': the original NME album review, su NME, 23 settembre 2021. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Nirvana Nevermind Album Reviews, Songs & More | AllMusic. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Alec Chillingworth published, Every song on Nirvana's Nevermind, ranked from worst to best, su loudersound, 24 settembre 2021. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) 10 albums that prove 1991 was the best year for music - from Nirvana to Primal Scream, su nationalworld.com. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) David Browne,Suzy Exposito,Sarah Grant,Andy Greene,Kory Grow,Joseph Hudak,Daniel Kreps,Angie Martoccio,Jason Newman,Hank Shteamer,Brittany Spanos,Simon Vozick-Levinson, David Browne, Suzy Exposito, Sarah Grant, Andy Greene, Kory Grow, 50 Greatest Grunge Albums, su Rolling Stone, 1º aprile 2019. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Greg Pratopublished, 10 grunge albums you should definitely own, su loudersound, 3 giugno 2021. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) 15 Essential Grunge Albums, su Revolver, 1º novembre 2021. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Rolling Stone, Rolling Stone, 100 Best Albums of the '90s, su Rolling Stone, 4 ottobre 2019. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ a b (EN) 11 bands and artists who wouldn’t be here without Nirvana, su Kerrang!. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Gil Kaufman, Gil Kaufman, Butch Vig Reflects on Nirvana During ‘Nevermind’ Sessions: ‘They Were Having the Time of Their Lives’, su Billboard, 24 settembre 2021. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ a b (EN) Alan Siegel, Three Feet From God: An Oral History of Nirvana ‘Unplugged’, su The Ringer, 14 novembre 2018. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Come As You Are, p. 256.
- ^ (EN) Performance: The Reading Festival, su rollingstone.com. URL consultato il 2 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2009).
- ^ (EN) Loveline Archive, su lovelinearchive.com. URL consultato il 2 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2008).
- ^ (EN) Seattle Weekly: What Really Happened at the 1992 MTV Music Video Awards, By Krist Novoselic, su blogs.seattleweekly.com, Blogs,seattleweekly.com. URL consultato il 2 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
- ^ (EN) What Nirvana's Lithium says about religion and mental health, su Radio X. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Charles Cross, Heavier Than Heaven: A Biography of Kurt Cobain. Hyperion, 2001. ISBN 0-7868-8402-9.
- ^ (EN) Incesticide, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 2 gennaio 2010.
- ^ (EN) In Numero Uno, su ew.com. URL consultato il 10 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).
- ^ (EN) To The End Of Grunge, su time.com. URL consultato il 10 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2011).
- ^ Come As You Are, p. 317.
- ^ Jim DeRogatis, Milk It!: Collected Musings on the Alternative Music Explosion of the 90's, Cambridge: Da Capo, 2003, ISBN 0-306-81271-1, p. 4.
- ^ (EN) Rob Laing published, Steve Albini on working with Nirvana on In Utero: "The bulk of the record, the vocals Kurt is singing are his first take", su MusicRadar, 26 agosto 2021. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Recording engineer, Steve Albini, on the making of Nirvana's 'In Utero' album.. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Nirvana - Seasons in the Sun (Mia Zapata Benefit). URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Come As You Are, p. 352.
- ^ (EN) Kurt Cobain bio, su lifestyle.iloveindia.com, Lifestyle.com. URL consultato il 16 gennaio 2010.
- ^ (EN) People Magazine article, su people.com. URL consultato il 16 gennaio 2010.
- ^ (EN) History com Editors, Grunge rock icon Kurt Cobain dies by suicide, su HISTORY. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Andrew Wallace Chamings, Nirvana's Tense, Brilliant Unplugged in New York, 20 Years Later, su The Atlantic, 12 dicembre 2013. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Condé Nast, Nirvana: MTV Unplugged in New York, su Pitchfork. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ Paul McCartney Suona con i Nirvana anche al SNL, su outune.net, 16 dicembre 2012. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
- ^ (EN) Condé Nast, Watch Nirvana Play Benefit Show With St. Vincent and Beck, su Pitchfork, 5 gennaio 2020. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ FireAid, chi c'era al concerto per gli incendi di Los Angeles: dai Nirvana a Lady Gaga, su Sky TG24, 31 gennaio 2025. URL consultato il 10 marzo 2025.
- ^ Elena Palmieri, SNL 50: dai Nirvana con Post Malone a Miley Cyrus che fa i Queen, su Rockol, 15 febbraio 2025. URL consultato il 10 marzo 2025.
- ^ (EN) Post-Grunge - What Is Post-Grunge - Post-Grunge History, su rock.about.com, About.com Guide. URL consultato il 3 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
- ^ (EN) Nirvana | Similar Artists, Influenced By, Followers, su AllMusic, All Media Network.
- ^ (EN) Robert Hilburn, From the Archives: Nirvana's Kurt Cobain was a reluctant hero who spoke to his generation, su Los Angeles Times, 5 aprile 2019. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Kurt Cobain: the enduring legacy of grunge’s reluctant frontman, su The National, 7 aprile 2019. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Kurt Cobain's 10 best Nirvana lyrics, su faroutmagazine.co.uk, 20 febbraio 2022. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Kurt Cobain and Lyrical Meaning, su Nirvana Legacy, 9 dicembre 2012. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Cold Case: Season 5 Premieres Tonight, Features Nirvana Soundtrack, su buddytv.com. URL consultato il 18 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2009).
- ^ "The Simpsons" That '90s Show (TV Episode 2008) - IMDb. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) Nirvana Museum Exhibit: Taking Punk To The Masses | Seattle WA, su Museum of Pop Culture. URL consultato il 23 maggio 2022.
- ^ (EN) 34th Grammy Awards – 1992, su rockonthenet.com. URL consultato il 16 gennaio 2010.
- ^ (EN) 1992 Video Music Awards, su mtv.com. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
- ^ (EN) 1993 Video Music Awards, su mtv.com. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
- ^ (EN) 1994 Video Music Awards, su mtv.com. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2015).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) 1996 – Chuck Crisafulli, TEEN SPIRIT: The Stories Behind Every Nirvana Song. Fireside. 978-06-84-83356-9.
- (EN) 2002 – Kurt Thomas e Troy Smith, Nirvana, The Chosen Rejects. St. Martin's Griffin. 978-03-12-20663-5.
- (EN) 2003 – Charles R. Cross, Cobain Unseen. Little Brown and Company. 978-03-16-03372-5.
- 2005 – Charles R. Cross, Cobain, Più pesante del cielo, Arcana, ISBN 978-88-7966-381-6.
- 2008 – Everett True, Nirvana: La vera storia, Mondadori, ISBN 978-88-04-57401-9.
- 2000 – Michael Azerrad, Come As You Are. Nirvana. La vera storia, Arcana, ISBN 978-88-7966-048-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Alice in Chains
- Fecal Matter
- Foo Fighters
- Lead Belly
- Meat Puppets
- Melvins
- Pearl Jam
- Pixies
- Red Hot Chili Peppers
- Scream
- Sonic Youth
- Tad
- The Vaselines
- The Germs
- The Jesus Lizard
- Screaming Trees
- Dinosaur Jr
- Unwound
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikiquote contiene citazioni di o su Nirvana
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nirvana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su nirvana.com.
- Nirvana (canale), su YouTube.
- (EN) Jon Savage, Nirvana, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Nirvana, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Nirvana, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Nirvana, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Nirvana, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Nirvana, su WhoSampled.
- (EN) Nirvana, su SecondHandSongs.
- (EN) Nirvana, su SoundCloud.
- (EN) Nirvana, su Genius.com.
- (EN) Nirvana, su Billboard.
- (EN) Nirvana, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 167783062 · ISNI (EN) 0000 0001 2348 7390 · LCCN (EN) n92011111 · GND (DE) 10295339-9 · BNE (ES) XX144348 (data) · BNF (FR) cb13944446b (data) · J9U (EN, HE) 987007605767605171 |
---|
- Gruppi musicali statunitensi
- Gruppi musicali grunge
- Gruppi musicali rock alternativo
- Gruppi musicali punk rock
- Gruppi musicali noise rock
- Gruppi musicali costituitisi nel 1987
- Gruppi musicali scioltisi nel 2025
- Gruppi musicali dall'attività discontinua
- Gruppi e musicisti della Sub Pop Records
- Nirvana (gruppo musicale)
- Vincitori di Grammy
- Vincitori di MTV Video Music Award